Zucchero
2 cucchiai rasi
Burro
50 gr
Cognac
2 cucchiai
Zucchero vanigliato
Qb
Olio di semi
2 litri
Farina
300 gr
Uova
2
Nella mia famiglia abbiamo da sempre mangiato questi cenci, più che cenci …forse frappe! Una tradizione che si tramanda da una vita, ma c’è’ una spiegazione. Un tempo la mia bisnonna affittava le camere della nostra casa per le vacanze estive e un’inquilina romagnola le porto’ questa ricetta che ormai ci tramandiamo da quattro generazioni, a me fanno impazzire, sono super leggeri non untuosi, io ci metto sopra tanto zucchero vanigliato, da bambine io e mia sorella ce lo soffiavamo in faccia mentre li mangiavamo..e qualche volta mi verrebbe la voglia di fare lo stesso con il commensale che si trova davanti a me, ma per il bon ton trattengo l’istinto!
Per realizzare questi cenci, fate una fontana con la farina unite al centro le uova lo zucchero il burro ed il cognac. Mischiare il tutto lavorando fino a formare una palla liscia che lascerete riposare una mezz’ora coperta da una ciotola. Stendere con il matterello una sfoglia molto sottile, si deve intravedere la superficie sottostante , questa operazione e’ molto piu’ facile si si utilizza la sfogliartrice per la pasta, passando a piccoli pezzetti l’impasto tra i rulli fino a raggiungere lo spessore desiderato, io la stendo fino ad utilizzare la penultima misura della macchinetta, i modelli sono pero’ diversi l’uno dall’altro ed è necessario quindi provare fino ad ottenere la misura desiderata. Una volta stesa la sfoglia tagliare delle losanghe con una rotella zigrinata e friggerli in abbondante olio bollente (se avete un termometro la temperatura dell’olio non deve superare i 170 gradi) solo pochi istanti girandoli velocemente, il loro colore deve rimanere molto chiaro.
Metterli poi a scolare su di un vassoio con carta assorbente e al loro raffreddamento trasferiteli sul piatto da portata spolverizzandoli a strati con zucchero vanigliato. Vedrete che uno tira l’altro e se li lasciate in bella vista e girate gli occhi…non meravigliatevi se diminuiranno in men che non si dica!